giovedì 24 maggio 2012

Nuova intervista di Robert Pattinson e David Cronenberg



Cronemberg: davvero, ho scritto la sceneggiatura in sei giorni che è una cosa molto veloce per me, e la ragione è perchè il libro, nella sua essenza, è già molto cinematografico. Innanzitutto i dialoghi, i dialoghi erano magnifici nel libro e quindi ho preso i dialoghi e li ho semplicemente trascritti, i
dialoghi sono esattamente gli stessi del libro, e la struttura.. molto accade del libro dentro una limousine che attraversa la 47 esima strada in Manhattan e dal momento che ho scoperto questa incredibile struttura cinematografica che era nel libro e e che è venuta fuori molto rapidamente
Robert: è un ragazzo che è convinto di non vivere in una realtà corretta, almeno, questo è quello che pensavo mentre lo stavo interpretando . E’ un’idea , più che un personaggio, io penso
Cronemberg: mi sono reso conto molto presto, mentre lo stavo girando,che Rob era perfetto in ogni dialogo che stavamo girando e io so che probabilmente ad un livello inconscio tu comprendi (rivolto a Rob) completamente questo personaggio come se fosse un vero essere umano

Robert: non so perchè io abbia sentito praticamente da subito un legame particolare con questo personaggio ed è questa la cosa strana, dal primo momento che ho letto la sceneggiatura potevo “sentire” la sua voce, ed ho creduto di poterlo fare dal primo momento che l’ho letto, era tutto già lì, non so perché
Robert(rivolto a Cronemberg) tu non sei il tipo di regista che dice “ti aiuto ad entrare nel personaggio” e tutto sommato per un attore quel tipo di atteggiamento è veramente noioso talvolta
Cronemberg: io sono felice, felice , felice di avere un attore che ha delle idee e semplicemente le mette in atto, magari le modificavamo qua e là ma non poi cosi tanto.Ma per ma è un buon attore chi arriva sul set con una buona idea, poco importa che riesca a descriverle a parole, ma deve avere un
approccio. E io credo sia il caso di Robert.Così non ho avuto bisogno di “dirigerlo” tanto! abbiamo soltanto parlato insieme un pò di cose normali.
Cronemberg: E’ stato strano, girare una rivolta di piazza contro Wall Street mentre alla sera leggevamo sui giornali di che stavano succedendo cose tipo “occupy Wall Street negli stessi giorni. Stava succedendo negli stessi giorni ed era strano perché il libro è stato scritto 12 anni fa, ma è così
“contemporaneo” perchè descrive esattamente quello che stava succedendo durante i giorni delle riprese. Non abbbiamo fatto il film per questo motivo ma è stato incredibile constatare che la tematica che stavamo svolgendo stava accadendo
Cronemberg: ho usato gli schermi verdi per le immagini che si vedevano fuori dalla limousine il che è stato divertente perchè il film appare come un sogno surreale e nonostante tutto sembra realtà, perché se foste in una limousine ecco cosa vedreste e il risultato è una strana New York ma è
esattamente quello che vedreste e questa struttura della limousine ci da la possibiltà di vedere il mondo di Eric Packer, questo personaggio, ha creato e nel quale forza le persone ad entrare ed ad occupare lo stesso spazio, lui non va dagli altri, utilizza il suo potere per farli venire da lui
Robert: mi ricordo che quando stavo promuovendo i film di Twilight, tutti mi chiedevano regolarmente se avevo paura di essere scelto sempre per quel solo ruolo in seguito, ed ho sempre risposto “oh si, tutti gli attori hanno questa paura” ed avere questo ruolo tre settimane prima di finire di girare
l’ultimo Twilight ed essere qui a Cannes per questo è incredibile. Se potessi fare film come questo per il resto della mia carriera sarebbe perfetto!
Cronemberg:: per essere un film indipendente, come in effetti è puoi mandarlo un pò in tutto il mondo ma qui a Cannes è il mondo che viene da te, (questo film) è come il personaggio di Eric nella limousine. Per me Cannes è la mia limousine, tutti devono venire da me (ridono) !

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