venerdì 17 agosto 2012

ROLLING STONES – Cosmopolis: “Un Pattinson incendiario”

Se si riesce a superare la densità psicologica del materiale originario ( il romanzo 2003 di Don DeLillo ) e i pettegolezzi dei tabloid sulla star (RPatz lascia KStew!), quest’ affascinante allucinazione deve dimostrare due cose: (1) Robert Pattinson è veramente in grado di recitare, (2) il regista David Cronenberg non si tira mai indietro davanti a una sfida. Pattinson eccelle come Eric Packer, un padrone dell ‘universo 28enne, ma ancora incapace di impedire il collasso del suo mondo finanziario, mentre attraversa Manhattan in una limousine bianca. Destinazione: il suo barbiere, per un taglio di capelli. Questo è quanto: un giorno, una limousine. Ma DeLillo ha riempito quella giornata di incidenti. E Cronenberg, un maestro che rievoca il suo lavoro surreale in “eXistenZ” e “Naked Lunch”, adatta il romanzo con l’occhio di un poeta e un orecchio attento al linguaggio. Eric si è ermeticamente sigillato all’interno della sua limousine, progettata per bloccare ogni traccia del mondo esterno. All’interno, Eric può ignorare le proteste anticapitaliste del “99 per cento” simili a quelle del movimento Occupy Wall Street , consultarsi con il suo capo informatico (Jay Baruchel) e il suo guru monetario (Emily Hampshire), può sottoporsi a un esame alla prostata, avere rapporti sessuali con la sua amante (Juliette Binoche) e uscire per incontri inquietanti con la moglie (Sarah Gadon) e un ex dipendente scontento (Paul Giamatti). Lavorando col geniale direttore della fotografia Peter Suschitzky, Cronenberg crea un mondo fatiscente in un microcosmo. In questo onirico film febbrile, Pattinson è incendiario, in particolare in una scena culminante con la pistola insieme al grande Giamatti. Cosmopolis, impegnativo quanto audace, non è una passeggiata. E lo dico come un grande complimento.voto: 3/4

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