venerdì 17 agosto 2012

INDIEWIRE – Cosmopolis: “Dietro il tour promozionale di RPatz”



Qualunque cosa David Cronenberg stesse pensando di fare, mentre realizzava Cosmopolis, non avrebbe mai potuto immaginare quale rilevantissimo nervo culturale il film sarebbe andato a toccare : il film è diventato lo spunto involontario per il primo tour promozionale di Robert Pattinson del “dopo-KStew” . (.. Se vi siete persi l’apparizione di Pattinson al GMA con Jon Stewart, mangiando un Ben & Jerry come cibo consolatorio, guardatelo , perché è un classico su come affrontare un problema in modo trasversale, senza in realtà dire nulla) .In sé, Cosmopolis è intelligente e stilizzato – il che non vaccina questa storia di un triste giovane miliardario di Wall Street contro la familiarità letale e l’ottusità.

Per una volta, la rigidità di Pattinson lavora a suo favore, nel ruolo di Eric Packer, un giovane miliardario anaffettivo in cerca di un significato, mentre l’impero finanziario che si è costruito si sbriciola in un solo giorno. Non è colpa Pattinson se lo script di Cronenberg, tratto da un romanzo del 2003 di Don DeLillo, ha un dialogo così distaccato dalla realtà che suona come un’imitazione di David Mamet (regista e sceneggiatore statunitense, ndt), e un tema che è diventato monotono dopo la grande crisi finanziaria del 2008.

La limousine di Packer attraversa New York – spesso si tratta di una Toronto mal mascherata da New York – con l’apparente missione di andare a tagliarsi i capelli, anche se i suoi addetti alla sicurezza lo avvertono che il Presidente è in città, con conseguenti ingorghi di traffico e preoccupazioni sulla sua sicurezza. La gente che ruota intorno a Packer si trascina attraverso i film, passandolo a trovare nella sua limousine, come se si trattasse di un appartamento mobile. E ‘grande come alcuni studi di Manhattan; vedete come sono esplicite le osservazioni sull’economia e l’ingiustizia ?

Per l’affascinante moglie bionda (Sarah Gadon) che conosce a malapena, Packer arriva effettivamente a mettere piede fuori della sua auto, ma lei lo lascia ugualmente. Juliette Binoche entra nella limousine, nel ruolo di mercante d’arte e, dopo aver fatto sesso con Packer, cerca di spiegargli che la cappella Rothko che lui vorrenne acquistare non è in vendita. Samantha Morton ha il ruolo peggiore e il dialogo più pedante, e il fatto che la si faccia passare per un “filosofo” non suona che come una scusa.

Pattinson esprime al meglio la sua rigidità anche quando gli vengono affibbiate battute come “La voglia di distruggere è un impulso creativo”, anche quando deve sopportare un esame della prostata eccessivamente lungo nella limousine. Pattinson e Cronenberg hanno parlato dell’humor del film, e l’assurdità di questo esame medico quotidiano ci si avvicina, ma per la maggior parte l’humor sembrano averlo tralasciato.
Nel corso del film Packer arriva allo squallido appartamento fatiscente di un aspirante assassino – Paul Giamatti, che ravviva temporaneamente il film – siamo diventati probabilmente più irrequieti, come se noi stessi fossimo stati rinchiusi per troppo tempo in una limousine .

Amo molti film di Cronenberg, ma scrivere dialoghi non è mai stata la sua forza. Inevitabili i confronti viscerali e paranoici con A History of Violence e Eastern Promises (non ha scritto nessuno dei due) e con il duello psicologico che definisce A Dangerous Method ( sceneggiatura di Christopher Hampton). In Cosmopolis, la conversazione elevata deve tenere la scena perché non c’è nient’altro, e l’idea che Packer stia perdendo i suoi soldi, mentre ricerca la sua anima, suona più forte di quello che poi risulta essere. L’inerzia fluttuante dello scorrere del film può ben riflettere lo stato mentale del personaggio , ma dimostra anche che essere serio e meditativo non basta a far funzionare un film. Cosmopolis è claustrofobico, ma non in un modo tale da riflettere bene il suo soggetto .

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